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I disturbi dell’apprendimento riguardano la capacità di leggere, di scrivere e calcolare in maniera corretta e fluente. In genere vengono riconosciuti durante i primi anni del percorso scolastico. A livello internazionale, i disturbi dell’apprendimento sono piuttosto frequenti: nell’età evolutiva si presentano fra il 3% e il 5% della popolazione.

Che cosa sono le difficoltà dell’apprendimento

Le difficoltà dell’apprendimento riguardano un gruppo di fatiche che risultano nell’acquisizione della lettura, della competenza ortografica, nella qualità e velocità del tratto grafico, nell’ambito del calcolo e del numero.

Quando la fatica risulta persistente (non transitoria) e significativamente al di sotto della media per età (esiste un valore di cut-off), oltre che risultante dall’anamnesi e dalla storia scolastica, si può parlare di disturbo dell’apprendimento.

La peculiarità di questo tipo di disturbo è la “specificità”, ossia il fatto che il disturbo interessa uno specifico e ben definito dominio di abilità che è fondamentale per l’apprendimento, non intaccando, invece, il funzionamento intellettivo globale.

I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) possono causare un abbassamento del rendimento scolastico, con conseguente riduzione della realizzazione delle proprie potenzialità, a livello scolastico e, molte volte, anche a livello sociale e lavorativo.

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Quali sono i 4 disturbi dell’apprendimento

A seconda della specificità del disturbo, le difficoltà significative dell’apprendimento vengono classificate nelle seguenti categorie:

  • Dislessia: difficoltà a leggere un testo scritto in maniera accurata e/o fluente. La lettura è lenta e/o presenta numerosi errori, le abilità di decodifica e spelling possono essere scarse. È importante specificare se sussistono difficoltà di comprensione del testo.
  • Disortografia: difficoltà nell’applicazione delle regole ortografiche, nella scrittura di parole o frasi, che si manifesta con la produzione di elaborati scritti con errori ortografici e poca accuratezza.
  • Disgrafia: difficoltà a scrivere in maniera rapida e fluida che si manifesta ad esempio con una calligrafia disordinata e non chiara, forme ambigue, tracce instabili, margini non allineati, difficoltà ad usare lo spazio nel foglio, ecc.
  • Discalculia: difficoltà ad operare con i numeri e ad automatizzare alcuni semplici compiti numerici e di calcolo, quali l’esecuzione di calcoli a mente, i meccanismi di quantificazione e comparazione, il recupero dei risultati delle tabelline

I disturbi dell’apprendimento possono essere individuati durante il primo/secondo anno di scuola primaria.

Durante l’ultimo anno di scuola materna è possibile effettuare una valutazione dei pre-requisiti scolastici. Spesso sono proprio gli insegnanti della suola dell’infanzia e della primaria a rendersi conto della presenza del problema, proprio perché tali disturbi si manifestano attraverso una certa vulnerabilità nell’acquisizione di competenze specifiche da parte dei bambini.

Importanti indici di rischio a cui prestare attenzione sono:

  • lettura lenta, poco fluida e piena di errori
  • difficoltà nella comprensione del testo
  • calligrafia disordinata e difficile da decifrare
  • difficoltà ad applicare le regole ortografiche
  • difficoltà nel memorizzare formule e tabelline, nel fare semplici calcoli a mente, nel conteggio in avanti e all’indietro, nella lettura dell’orologio, nella quantificazione
  • difficoltà nella segmentazione e fusione fonemica
  • impugnatura della penna errata, difficoltà nell’uso di forbici, pennelli, etc…
  • difficoltà a ricomporre puzzle e a disegnare su copia o in maniera spontanea
  • difficoltà di organizzazione
  • difficoltà di concentrazione

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I disturbi dell’apprendimento sono disturbi del “neurosviluppo” cioè quei disturbi che si manifestano nelle prime fasi dello sviluppo e sono riconoscibili già durante l’infanzia.
L’evoluzione del disturbo è condizionata dal livello di gravità, dalla precocità e dall’adeguatezza degli interventi, dalla presenza di comorbilità.

Esiste una comorbilità fra i DSA – Disturbi specifici dell’apprendimento e ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività): è una co-occorrenza abbastanza frequente. La comorbilità può avvenire anche con altri disturbi conosciuti, come quelli della comunicazione, il disturbo dello spettro dell’autismo, i disturbi d’ansia, i disturbi depressivi, e altri ancora.

Diagnosi dei disturbi dell’apprendimento

La diagnosi dei disturbi di apprendimento viene fatta sulla base di specifici test, volti ad accertare lo stato degli apprendimenti delle abilità strumentali e del funzionamento cognitivo. Le ultime ricerche pongono attenzione alle funzioni esecutive (cioè a quelle abilità che regolano i processi di pianificazione, di controllo e regolazione del nostro comportamento in modo adattivo) ed alle competenze emotive coinvolte.

La diagnosi di Dislessia, Disortografia e Disgrafia può essere fatta alla fine della classe seconda elementare, la diagnosi di Discalculia alla fine della classe terza.
È molto importante diagnosticare tempestivamente i problemi relativi alle difficoltà di apprendimento in modo tale da iniziare una terapia ad hoc, cioè un trattamento specifico nel momento di maggiore modificabilità del bambino, così da evitare ulteriori complicazioni nello sviluppo.

In genere, i trattamenti riguardano sia il disturbo specifico, per potenziarne le abilità strumentali, che il potenziamento delle funzioni esecutive “faticose”. Il supporto dell’ambito emotivo-relazionale, a seconda dei casi, può essere proposto a sostegno dell’autostima e dell’auto-efficacia.
Per il trattamento/potenziamento delle abilità implicate, a volte, può risultare necessario, un percorso neuropsicologico, altre un percorso logopedico.

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    Chiara D’Ambrosio

    Logopedista dell’età evolutiva e adulta.
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