Le persone che soffrono di disturbo ossessivo compulsivo, molto spesso, sviluppano rituali complessi, basati su rigide regole, da seguire ed eseguire in maniera obbligata, al fine di gestire – o quantomeno tentare di gestire – i loro pensieri ossessivi.
Ad esempio, chi teme lo sporco e ha l’ossessione per i germi e la contaminazione, si lava di continuo le mani, chi ha ossessione per l’ordine e la simmetria, sistema al millimetro gli oggetti della loro casa o del loro ufficio.
In pratica, quindi, si verificano dei pensieri ossessivi e dei sintomi compulsivi che sono dei rituali ripetitivi e sempre uguali che, nella mente di chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo, non possono essere né interrotti né eseguiti in maniera diversa. Difatti, l’infrazione anche minima di una pratica compulsiva, genera una forte crisi nel soggetto affetto a DOC, che si troverà costretto a ricominciare a ripetere da capo il suo rituale. In genere, le persone affette da DOC manifestano un estremo bisogno di perfezionismo.
Nonostante le persone affette da disturbo ossessivo compulsivo tendano al perfezionismo, i loro rituali, non per forza danno buoni risultati. Anzi, nella maggior parte dei casi, interferiscono nella vita personale e lavorativa del soggetto, così come anche nell’organizzazione del suo tempo e delle sue giornate.
Che cos’è il Disturbo Ossessivo Compulsivo
Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) è un disturbo di tipo psichiatrico caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi, denominati “ossessioni” e/o da comportamenti di tipo compulsivo.
Le ossessioni e le compulsioni vanno ad influire in maniera negativa sulle attività della vita quotidiana e della vita sociale, a volte, arrivano a limitarle.
Nell’arco della vita, il disturbo ossessivo compulsivo colpisce il 1-2% della popolazione, con una buona incidenza durante il periodo dell’adolescenza. Negli ultimi anni è stato registrato un aumento della problematica anche nei bambini.
Di solito, il disturbo ossessivo compulsivo è più comune nei maschi, durante l’età evolutiva, mentre per le femmine si registra un’incidenza leggermente superiore durante l’età adulta.
In generale, la maggior parte delle persone che soffrono di questo disturbo, manifestano sia ossessioni che compulsioni.
Nel disturbo ossessivo compulsivo (DOC) si manifestano pensieri e immagini ricorrenti (le ossessioni), vissute come indesiderate che provocano un senso di ansia, paura o disgusto. Per placare il disagio e le emozioni negative prodotte, la persona può mettere in atto azioni ripetitive materiali o mentali (le compulsioni), come fossero una sorta di rituale obbligato.
Il disturbo ossessivo compulsivo va trattato in maniera tempestiva attraverso una adeguata psicoterapia.
Perché nasce il disturbo ossessivo compulsivo: le cause
Ad oggi, le cause del disturbo ossessivo compulsivo non sono ancora del tutto chiare. È però evidente che si tratta di un disturbo complesso e multifattoriale, provocato cioè da un insieme di più fattori, di natura genetica, temperamentale ed ambientale.
Alcuni fattori che possono concorrere alla manifestazione del disagio sono:
emotività negativa elevata
inibizione comportamentale in età evolutiva
educazione molto rigida e severa
personalità molto ansiosa
forte senso di responsabilità, sia verso se stessi che nei confronti degli altri
essere stati vittima di abusi, violenze, bullismo e altri eventi stressanti
Ossessioni e compulsioni
Per poter capire il disturbo ossessivo compulsivo, è importante conoscere la distinzione tra:
ossessioni
compulsioni
Ossessione
Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini intrusivi, ripetitivi e persistenti che provocano emozioni forti, come ansia, disgusto e senso di colpa, e che vengono vissuti come disturbanti. Le ossessioni vengono considerate lontane dal proprio sé, non afferenti alla propria personalità, al proprio modo di essere, né alla propria storia.
Compulsione
Le compulsioni sono comportamenti metodici e precisi che, di solito, vengono messi in atto come “risposta” a determinate ossessioni al fine di controllare le emozioni negative e disturbanti suscitate dal pensiero intrusivo, o secondo regole che devono essere applicate rigidamente.
Le compulsioni possono essere azioni ripetitive (come ad esempio continuare a lavarsi le mani o controllare ripetutamente di aver chiuso la porta o spento il fornello, etc…) o azioni mentali (ad es. contare, pregare, ripetere formule…).
A seconda del tipo di ossessione, dunque, i comportamenti compulsivi possono essere diversi.
Andiamo a conoscere quali sono le ossessioni più comuni:
di contaminazione che porta ad evitare il contatto con le altre persone, oppure di evitare posti come ambulatori, ospedali, ristoranti ecc.
di controllo, aver paura di non aver chiuso la porta di casa
di avere pensieri blasfemi
di simmetria, possono non essere portati a termine progetti scolastici e lavorativi che non appaiono mai “abbastanza giusti”
di creare, senza volerlo, danni a sé o a gli altri di qualunque genere: emotivi, di salute, economici…
di avere dubbi continui che riguardano i sentimenti che si provano, ad esempio nei confronti del proprio partner
I sintomi del disturbo ossessivo compulsivo
A seconda delle varie ossessioni, il soggetto affetto da DOC mette in atto una serie di azioni, fisiche o mentali, aventi significato rituale. Ecco quali sono le compulsioni più comuni:
-
pulirsi con una certa frequenza (farsi spesso la doccia, lavarsi ripetutamente le mani…)
-
mettere in ordine i propri oggetti secondo uno schema rigido ben preciso (oggetti sulla scrivania, barattoli e confezioni nella dispensa della cucina, vestiti nell’armadio…)
-
verificare più volte di aver spento il gas
-
contare più volte gli oggetti
-
eseguire riti scaramantici o “rituali propri”, come ad esempio ripetere mentalmente di continuo una parola oppure una frase
Ma come si fa a capire se si è affetti da DOC? I dubbi devono cominciare a sorgere quando, un certo pensiero:
-
diventa ricorrente e pervasivo
-
è intrusivo
-
provoca ansia e un forte senso di disagio
-
viene vissuto come qualcosa di sgradevole
-
compare all’improvviso, senza apparente motivo
Cosa succede se non si cura il disturbo ossessivo compulsivo
Se non adeguatamente curato per tempo, il disturbo ossessivo compulsivo tende a diventare cronico e ad aggravarsi col passare del tempo.
Nel momento in cui si riconosce l’effettiva presenza del problema, è importante non cedere alla tentazione di trovare una soluzione che mira ad un beneficio immediato ed effimero. È infatti necessario ricorrere ad un aiuto mirato.
Contatta lo studio Sapsico di Piacenza, chiamando o compilando l’apposito modulo dei contatti.
Il team di Sapsico è specializzato nella terapia individuale psicoterapeutica per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo.
In genere, il disturbo viene affrontato attraverso la psicoterapia, con approccio integrato che tiene conto del sintomo e della storia di vita della persona.
Grazie ad un adeguato approccio, le persone affette da questo disturbo possono imparare a gestire le proprie difficoltà, recuperando così il benessere psicologico e una buona qualità della vita.
La nostra esperta:
Giovanna Simona Bettinelli
Psicologa e psicoterapeuta a orientamento cognitivo-neuropsicologico.
Lavoro con adulti e coppie, con sedute di sostegno psicologico e psicoterapia, supporto alla genitorialità. Formata nel trattamento delle fatiche dell’età evolutiva.
La nostra esperta:
Ada Sala
Psicologa e psicoterapeuta a orientamento sistemico-relazionale con esperienza nelle problematiche relazionali di adulti, delle coppie e delle famiglie.
Mi occupo, inoltre, di sostegno alla genitorialità, anche adottiva, e dei disturbi dell’età evolutiva.
La nostra esperta:
Silvia Marazzina
Psicologa dello sviluppo e dei processi educativi esperta in neuropsicologia clinica. Lavoro con bambini e adolescenti, con sedute di sostegno psicologico e potenziamento cognitivo-neuropsicologico. Formata nella valutazione e trattamento dei disturbi del neurosviluppo.
La nostra esperta:
Chiara D’Ambrosio
Logopedista dell’età evolutiva e adulta.
Mi occupo di prevenzione, valutazione, trattamento, potenziamento, educazione e rieducazione di tutte le patologie riguardanti la voce, la comunicazione, il linguaggio, gli apprendimenti, le funzioni orali e la deglutizione.
La nostra esperta:
Silvia Bonzo
Logopedista con formazione rivolta all’età evolutiva, adulta e al soggetto anziano.
I miei ambiti di intervento sono la prevenzione, valutazione e il trattamento dei disturbi relativi a comunicazione, linguaggio, apprendimenti, funzioni orali, deglutizione e voce.